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A Verona nascono i nuovi “Professionisti della Disabilità” 27 novembre 2009

Posted by Frantz987 in mondo Universitario.
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Un percorso universitario mirato per chi si occupa di bambini con deficit sensoriali.

Fonte: disabili.com

L’Università degli Studi di Verona ha attivato anche quest’anno, visto il grande successo della scorsa edizione, il Master di I livello in “Educatore Esperto per la Disabilità Sensoriale” (EEDS).
L’obiettivo è quello di formare una figura professionale adeguata all’intervento educativo rivolto a bambini e ragazzi con minorazioni della vista e dell’udito.

Abbiamo intervistato per voi la dottoressa Marcella Nalli, responsabile del Segreteria Organizzativa del Master EEDS:

D: Com’è nata l’idea di attivare questo Master?
R: La scelta del percorso formativo è stata una intuizione del prof. Mario Longo, preside della Facoltà di Scienze della Formazione. La richiesta di attivare una formazione idonea è provenuta dalla provincia di Verona, durante il mandato dell’ex assessore Maria Luisa Tezza, di cui ero collaboratrice per quanto riguarda, in particolare, l’Osservatorio Provinciale Disabilità Sensoriali.
Le faccio una premessa: la provincia ha il mandato legislativo dalle Regioni di occuparsi del servizio di assistenza socio didattica integrativa per bambini sordi e ciechi che siano in età scolare.  La legge regionale 11 del 13 aprile 2001  dice in particolare che l’obbligo sussiste fino al raggiungimento di un diploma professionalizzante.
Quindi la scuola mette in campo gli insegnanti di sostegno per sostenere la disabilità sensoriale, ma si tratta di figure di sistema; il supporto al bambino sordo e cieco, soprattutto quando è a casa a fare i compiti, oppure quando serve adeguare il materiale scolastico alla sua disabilità specifica, compete invece alle province, attraverso una figura che non è stata precisata dalla legge così come invece è stato fatto per l’insegnante di sostegno. In assenza di un riferimento legislativo preciso mancano un’identità professionale certa e una contrattistica adeguata. Questo si riflette negativamente sul bambino in termini, ad esempio, di cattiva continuità didattica. Si sono inoltre creati spazi in cui agiscono le associazioni che, pur avendo una conoscenza della materia, non possono essere considerate enti formativi. Non succede quasi mai che un’Università ascolti le necessità del territorio; in questo caso, invece, il Preside Longo ha pensato ad una formazione di master, oltretutto aperto anche agli uditori (che alla fine riceveranno un attestato di frequenza), in modo non solo da formare le nuove leve, ma anche da riqualificare professionalmente gli operatori già in servizio.

D: Quali sono le novità più significative di questa edizione? (altro…)