Yawwwwn! La scienza dello sbadiglio 30 settembre 2008
Posted by Frantz987 in mondo Logo.Tags: sbadiglio
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Lo facciamo quasi 220 mila volte nell’arco della vita, cioè 7-8 volte al giorno. E’ uno stimolo il più delle volte involontario al quale è difficile resistere. Bastano sei secondi per fare uno sbadiglio con movimenti complessi: un’inspirazione profonda che dilata la faringe, la laringe e il torace, che porta il diaframma e la lingua ad abbassarsi. La bocca si spalanca, le narici si dilatano, le palpebre si stringono e le sopracciglia si sollevano. Quando i polmoni sono al massimo della loro capacità, iniziamo a espirare lentamente, talvolta stiracchiando le braccia ed emettendo un suono. Già a 11 settimane i feti manifestano contrazioni della bocca con abbassamento della lingua della durata di qualche secondo. Diverse e poco note sono le cause dello sbadiglio e i suoi effetti sul nostro organismo.
Sbadigli: gli studi più antichi
Nel 1941 uno studioso tedesco individuò quattro tipi di sbadiglio: sbadiglio di fatica, che si accompagna a variazioni delle percentuali di gas nei polmoni, sbadiglio del risveglio, che faciliterebbe una migliore respirazione, sbadiglio di fame, associato a contrazioni della muscolatura addominale e sbadiglio psichico, seguito da riduzione della frequenza respiratoria, non necessario all’organismo, indicherebbe stati psicologici come la noia.
Sbadigli: per portare ossigeno al cervello
Fino a qualche anno fa si credeva che alla base dello sbadiglio ci fosse un meccanismo destinato a mantenere attivo e vigile l’organismo assicurando maggior apporto di CO2 ai polmoni e rapida espulsione dell’anidride carbonica. Secondo questa teoria lo sbadiglio servirebbe a evitare che i bronchioli, quando la respirazione è rallentata, si stringano premendo gli uni contro gli altri. Anche lo stiracchiamento che accompagna lo sbadiglio servirebbe a mantenere l’organismo e i muscoli all’erta prima di uno sforzo importante e ciò spiegherebbe perché spesso atleti, artisti e musicisti prima di un impegno intenso siano “colpiti” da attacchi di sbadigli. Lo sbadiglio è anche un ottimo antistress. Sbadigliare prima di un importante colloquio o nei momenti di crisi è utilissimo.
Sbadigli: un sistema di raffreddamento
Oggi una ricerca sostiene che sbadigliare permette di attivare un meccanismo di raffreddamento del cervello, che entra in azione in caso di “sovraccarico”. Gli scienziati hanno preso in esame 44 volontari, posti davanti a filmati che mostravano persone intente a sbadigliare. Durante la visione i ricercatori annotavano il numero di sbadigli delle cavie umane divise in quattro gruppi, ognuno dei quali doveva respirare in modo diverso: solo con la bocca, solo con il naso, con la bocca mentre il naso era ostruito da una pinzetta e normalmente. Alcuni dei soggetti dovevano inoltre mantenere sulla fronte una compressa calda, altri una compressa a temperatura ambiente, altri una fredda. Il 50% dei soggetti che dovevano respirare normalmente o soltanto con la bocca si è fatto “contagiare” dagli sbadigli dei filmati. Questo non è successo ai soggetti che respiravano solo con il naso e a quelli che tenevano sulla fronte la compressa fredda, perché i vasi sanguigni che attraversano il naso sono il sistema di raffreddamento del nostro cervello. Respirare con il naso o raffreddare la fronte abbassa la temperatura del sangue che, giunto al cervello, lo mantiene alla giusta temperatura e evita l’attivazione del sistema di emergenza che sarebbe appunto lo sbadiglio. Test fatti dalla Fiat hanno dimostrato che sbadigliando si hanno fino all’80% di probabilità in più di evitare un incidente. La maggiore quantità di CO2 immesso grazie agli sbadigli favorisce il lavoro della parte inconscia del cervello che controlla i riflessi istintivi, che sono 5 volte più veloci.
Sbadigli: sintomo di frustrazione psicologica
Nel 1986 R. Provine dimostrò che lo sbadiglio non è solo sintomo di noia ma anche di frustrazione. Lo sbadiglio serve anche a restare attivi e mantenere un contatto con la realtà quando vorremmo staccare la spina perché quello che stiamo vivendo non è fonte di soddisfazione e di piacere. Dei due gruppi di studenti tra i 17 e i 19 anni che Provine sottopose all’ esperimento, il primo, posto di fronte a video musicali, sbadigliava molto meno del secondo, che doveva eseguire test particolarmente monotoni e senza “premio” finale. Un atteggiamento simile è stato riscontrato anche sugli animali. I cani sbadigliano più della media se dopo aver eseguito un compito non ricevono dal padrone il riconoscimento atteso. Lo sbadiglio serve a ristabilire il contatto con la realtà quando questa è frustrante o poco piacevole, ciò è dimostrato dalla percezione di piacere che proviamo dopo lo sbadiglio. Una conseguenza dello sbadiglio, infatti, è di stimolare i sensori del piacere. Scienziati della Rutgers Univ. hanno proposto un legame tra sbadiglio, piacere sessuale e starnuto, controllati dal nervo vago, che producono una brevissima perdita di contatto con la realtà. L’ipotesi è che questi attimi di “stand-by” della coscienza permettono al nostro cervello di resettarsi e ripartire da zero.
Lo sbadiglio è contagioso, ma solo tra chi sta bene insieme.
I ricercatori dell’univ. di Leeds, (GB) sostengono che alla base del fenomeno c’è l’empatia che lega le persone tra loro. “Molte specie animali sbadigliano ma solo gli uomini e gli animali domestici vengono contagiati. La spiegazione non può che essere psicologica”. “Lo sbadiglio indica il grado di apprezzamento del comportamento o dello stato fisiologico di chi ci troviamo di fronte. Una sorta di totale accettazione”. I risultati della RMN mostrano che l’area cerebrale che si ‘accende’ quando si sbadiglia è la stessa che si attiva quando dobbiamo valutare le persone. I ricercatori hanno compiuto un test su studenti universitari fatti sedere in una sala d’attesa con scienziati ‘in incognito’ che sbadigliavano a cadenza regolare: dieci volte in dieci minuti, verificando che “gli studenti più contagiati dagli sbadigli sono quelli più capaci di entrare in sintonia con gli altri. E, nello specifico, quelli di psicologia. Quelli meno suscettibili sono gli studenti di ingegneria”.
Per sfogare l’aggressività repressa
«Spesso le persone non riescono a “verbalizzare” la rabbia, la noia o il disappunto per il proprio interlocutore», spiega W. Smitson, professore di psichiatria all’Univ. di Cincinnati. «In quei casi è lo sbadiglio a parlare, funzionando da strategia passiva-aggressiva di espressione dell’ostilità». Quando non riusciamo o non vogliamo sbilanciarci, è il nostro corpo che lo fa attraverso una strategia atavica. Ecco perché tendiamo a camuffare lo sbadiglio con le mani o tenendo chiusa la bocca: capiamo il significato dello sbadiglio e lo controlliamo. Questo spiegherebbe anche perché le donne sbadigliano meno degli uomini: camuffano meglio perché sono più vincolate dell’importanza delle relazioni sociali.
Fonti: Focus.it e Adnkronos/Ign
Ecco qua. Le teorie sono tante e diverse e non è chiaro dove sia la verità ma ciò che la pratica mi ha mostrato è che:
1) ci sono attività sulla respirazione che scatenano nel paziente sbadigli in sequenza non legati a sonnolenza e che, una volta superato l’imbarazzo, il paziente utilizza come strategie di ingresso e preparazione ad un lavoro propriocettivo e d decontrazione muscolare.
2) Non tutti i pazienti sono recettivi all’imitazione, con maggiore difficoltà in pazienti con atteggiamento di ipercontrollo o dediti ad attività poco creative.
3) Lo sbadiglio praticato come strategia e con completa apertura della bocca, causa in molti pazienti imbarazzo e vergogna, con resistenze che si evidenziano anche con limitata apertura della cavità orale nell’attività di vocalizzo.
4) Io stessa mi scopro abitualmente soggetta a lunghe crisi di sbadigli in sequenza continua, nella mezzora precedente ad uno spettacolo o ad un evento performativo altamente stressante, con la concomitanza di opposti segni di ipercontrazione muscolare, quali tremore o battere dei denti. Tali reazioni si presentano con inizio del comportamento iper, sopraggiunta comparsa dello sbadiglio e successiva contemporanea e progressiva scomparsa di entrambe le manifestazioni.
In ogni caso, credo che lo sbadiglio sia un fenomeno interessante e molto utile nel lavoro sulla voce, soprattutto se ben osservato, letto e utilizzato.
Sugli sbadigli fatti a lezione, è tutta un’altra storia…
Sabrina Petyx
soffro di singhiozzo urlante e ho dolori al petto sinistro e inoltre faccio sbadigli da aprire la bocca al massimo e sento che sforzo molto il diaframma mi trovo in una situazione di stress cronico puo essere pericardite ?
è meglio che si rivolga al suo medico di fiducia.
noi siamo solo studenti del corso di laurea in logopedia, è meglio che non facciamo diagnosi su 3 righe e mezzo di sintomi. 🙂